La 61° edizione del Festival di Berlino si è conclusa, lasciando tutti a bocca aperta. "Nader and Simin, A separation", dell'iraniano Asghar Farhadi, fa incetta di premi e diventa un precedente assoluto nella storia della Berlinale.
L'Orso d'Oro per miglior film, l'Orso d'Argento per la migliore attrice a tutto il cast femminile (Leila Hatami, Sarina Farhadi e Sareh Bayat) e l'Orso d'Argento per il miglior attore a tutto il cast maschile (Payman Moadi, Shahab Hosseini, Babak Karimi), oltre a premiare il valore artistico del film, rappresentano un chiaro segnale dell'orientamento politico e artistico di una delle più importanti kermesse europee.
Non a caso, una delle sedie dei giurati era vuota: quella di Jafar Panahi, "giurato virtuale" perché condannato in patria a sei anni di reclusione e al divieto, per 20 anni, di dirigere, scrivere e produrre film, di viaggiare e di rilasciare interviste, sia all'estero che all'interno dell'Iran, a causa di un film documentario che non ha nemmeno mai iniziato a girare. Dal giorno del suo arresto, avvenuto nel marzo del 2010, il mondo del cinema internazionale si è mobilitato in sua difesa e in nome della libertà d'espressione e della democrazia.
L'Orso d'Oro per miglior film, l'Orso d'Argento per la migliore attrice a tutto il cast femminile (Leila Hatami, Sarina Farhadi e Sareh Bayat) e l'Orso d'Argento per il miglior attore a tutto il cast maschile (Payman Moadi, Shahab Hosseini, Babak Karimi), oltre a premiare il valore artistico del film, rappresentano un chiaro segnale dell'orientamento politico e artistico di una delle più importanti kermesse europee.
Non a caso, una delle sedie dei giurati era vuota: quella di Jafar Panahi, "giurato virtuale" perché condannato in patria a sei anni di reclusione e al divieto, per 20 anni, di dirigere, scrivere e produrre film, di viaggiare e di rilasciare interviste, sia all'estero che all'interno dell'Iran, a causa di un film documentario che non ha nemmeno mai iniziato a girare. Dal giorno del suo arresto, avvenuto nel marzo del 2010, il mondo del cinema internazionale si è mobilitato in sua difesa e in nome della libertà d'espressione e della democrazia.
La vittoria di "Nader and Simin, A Separation" diventa così espressione della rinnovata partecipazione civile dei cineasti, del ruolo del cinema nella società, e del valore del cinema d'autore.
Ecco l'elenco di tutti i premi assegnati.
Ecco l'elenco di tutti i premi assegnati.
Orso d’Oro per miglior film: "Nader and Simin, A Separation", di Asghar Farhadi (già vincitore dell'Orso d'Argento 2009 con "About Elly").
Orso d’argento per Gran premio della giuria: "The Turin Horse", dell' ungherese Bela Tarr.
Orso d’argento per il miglior regista: Ulrich Koehler per "Sleeping sickness".
Orso d’argento per la migliore attrice: Leila Hatami, Sarina Farhadi e Sareh Bayat per "Simin and Nader, A separation", di Asghar Farhadi.
Orso d’argento per il migliore attore: Payman Moadi, Shahab Hosseini, Babak Karimi per il film "Simin and Nader, A separation", di Asghar Farhadi.
Orso d’argento per la migliore sceneggiatura: "The forgiveness of blood", di Joshua Marston (a sin.), scritta da Andamion Murataj.
Orso d’argento per il miglior contributo artistico: "El premio", di Paula Markovitch, per la migliore fotografia (del polacco Wojciech Staron) e la migliore scenografia (dell’argentina Barbara Enriquez).
Premio Alfred Bauer: "If not us, who", del tedesco Andres Veiel.
Migliore opera prima: "On the Ice", di Andrew Okpeaha MacLean.
Orso d’oro per il miglior cortometraggio: "Night fishing", del gruppo sud coreano PARKing CHANce (Park Chan-wook e Park Chan-kyong).
Orso d’argento per il miglior cortometraggio: "Broken Night", della sud coreana Yang Hyo-joo.
(foto by Getti Images)
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